David Bowie ci lascia assetati
La mente di chi lavora nel Branding a volte gioca brutti scherzi.

La morte di David Bowie, come la morte di qualsiasi celebrità intasa i social network di icone e simbologie. Ormai è un dato di fatto e non importa come la si vede. Per alcuni è una manifestazione d'affetto, per altri di stupidità ma poco importa.
Il "segno" più condiviso in quanto legato all'identità di David Bowie è il "fulmine" arancione dipinto sul suo volto nella copertina del suo sesto album Aladdin Sane.
Sono stati condivisi fulmini di ogni genere, avatar personalizzati, disegni, illustrazioni... e fin qui tutto nella norma ma il problema è la percezione legata a chi come me lavora nel campo del branding e si ritrova quotidianamente ad aver a che fare con marchi, loghi, simboli e simbologie.
Infatti è da ieri che ho una voglia matta di bere un GATORADE. Il fulmine arancione, tipico marchio della famosa bevanda energetica infatti subliminalmente è penetrato nei miei pensieri stimolando la mia coscienza a desiderare un prodotto che neanche era pubblicizzato palesemente (anzi minimamente) nelle immagini apparse davanti ai miei occhi.
La curiosità mi ha spinto a vedere se GATORADE avesse "sfruttato" (sto per dire una cosa orribile, quindi preparatevi) la morte di David Bowie per lanciare un messaggio sui suoi Social Network vista la similitudine tra i segni. Purtroppo, anzi, per fortuna, Gatorade non ha generato nessun tipo di immagine o campagna legata a questo avvenimento.
Come concludere questa riflessione?! Forse è meglio lasciarla aperta e senza un reale senso come è giusto che sia.