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Dietro le quinte del nuovo Catania - SocialMediaSoccer

2023-02-21 23:00

BOB Liuzzo

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Dietro le quinte del nuovo Catania - SocialMediaSoccer

realizzare il nuovo logo della nascitura società che porta però ovviamente con sé una storia che non si può cancellare.

Dopo il fallimento della squadra della città, arrivato dopo 75 anni di storia, nella città siciliana è nato un nuovo club: il Catania SSD. Insieme ad una nuova struttura e matricola è sorta l’esigenza di associare la rinascita ad un nuovo simbolo che fosse capace di connettere la città, i suoi abitanti e la squadra, per non disperdere uno dei pilastri della cultura locale, il Calcio Catania, diventato negli anni parte dell’identità territoriale. Per capire al meglio e conoscere nei dettagli la rinascita del Catania non solo sotto il punto di vista sportivo ma anche sotto quello dell’immagine, della comunicazione e del brand, abbiamo intervistato l’ideatore del nuovo logo del Catania SSD. Stiamo parlando di Giuseppe “BOB” Liuzzo, graphic designer con esperienza anche negli Stati Uniti, docente di Branding nel corso internazionale e coordinatore del corso di Graphic Design presso lo IED di Milano.

 

Altra caratteristica importante, Bob è nato a Catania. Lui che Catania non l’ha mai dimenticata e che per città del vulcano ha realizzato diversi progetti, tra cui “Catania Project” nel 2015. <<Un progetto – ci spiega BOB – che non ha a che vedere col calcio. Il mio legame con Catania è sempre rimasto molto forte e ormai da anni portavo avanti questo progetto chiamato “Catania Project” che punta ad essere il simbolo indipendente della città di Catania. Si tratta di un simbolo territoriale che può diventare bandiera o quant'altro e quindi ho molto lavorato negli anni per l'identità di Catania>>. 

 

Un lavoro che lo ha portato poi a collaborare con la nuova proprietà per realizzare il nuovo logo della nascitura società che porta però ovviamente con sé una storia che non si può cancellare nonostante il fallimento. Il punto principale era quello di mantenere il desiderio di avere l’elefante e le strisce rossazzurre, un punto di partenza di fondamentale importanza soprattutto per mantenere un legame con il passato, ma allo stesso tempo per progettare il futuro del nuovo club.

 

Una squadra che è ripartita dalle serie minori ma che, come sottolineato dall’AD Vincenzo Grella vuole raggiungere, il più presto possibile, palcoscenici più ambiziosi. L’elefante color nero, come la roccia vulcanica, simbolo della città di Catania è stato progettato in modo tale che la proboscide ricordi la lettera C del nome Catania. Non è corretto, però, parlare di elefante ma bensì di “liotru”. Un simbolo che è inserito nella parte superiore dello “scudo” caratterizzato dal nome della squadra e dalle tradizionali strisce con i colori della città.
 

 


<<Durante l'estate il fallimento, con Angelo Scaltriti (responsabile ufficio stampa del Catania) veicolati anche da una terza figura che ci ha messo in contatto abbiamo lavorato a questo progetto per dare al Catania un nuovo simbolo che però rispettasse e riprendesse alcune caratteristiche importanti del precedente. L'elefante, o per meglio dire “U Liotru” è girato e forma questa lettera “C”, con un'ispirazione al vecchio logo ma con la volontà di farlo diventare qualcosa di nuovo>>. 

 

È difficile discernere il professionista dal tifoso, ma è necessario quando sei coinvolto in un progetto come questo. Proprio al professionista BOB Liuzzo chiedo quanto, nella sua esperienza, il rebranding sia visto come una minaccia dal tifoso che non vuole dimenticare i simboli che lo hanno legato sin dall’inizio alla squadra di calcio.

 

Con una frase possiamo sintetizzare che “il rebranding non piace al tifoso”. 

 

Lo abbiamo visto con Juventus e Inter negli ultimi anni, con un distaccamento dai vecchi stemmi vissuto in prima battuta con un sentiment negativo. Parlando del Catania, e scusandomi per la “brutalità” della domanda fatta al tifoso del Catania, quanto il fallimento ha facilitato in qualche modo l'accettazione del tifoso verso il nuovo logo o c'è sempre chi dice “ma un giorno forse è meglio tornare a quello vecchio”? 

 

<<Ci sono varie scuole di pensiero – dice BOB Liuzzo. - Devo dire che avevo un po’ di timore che questo progetto non venisse accettato dalla città ma non è successo principalmente per due motivi: perché io come progettista ho un legame con Catania molto forte e anche con chi supportava la squadra e, in secondo luogo, è ovvio che in questo momento ci siano tutti quelli quella filosofia del “Catania non si tocca, rivogliamo il vecchio” ma c'era un fallimento e c'erano anni in cui c'era fame di calcio a Catania. Tutte le persone a me vicine, e me compreso, sono rimaste stupite di come è stato ben accettato. La maggior parte delle persone, vuoi per la fame di calcio vuoi per la voglia di cambiamento perché Catania è una metropoli che è pronta al cambiamento, l'hanno accolto in una maniera positiva. Poi c'è uno zoccolo duro, che non bisogna ignorare, ovviamente legato al passato ma ci sono tante nuove visioni che supportano il nuovo simbolo del Catania.

 

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